martedì 10 novembre 2009

Ricordati che la sera fa buio presto...

Ci sono serate come questa, in cui mi piace uscire in cortile e godere di quest'aria insolitamente gelida. Mi piace bearmi del cielo già stellato alle sei del pomeriggio, mi piace giocare ad inseguire la mia ombra sotto l'unico lampione del giardino. Sto lì col naso in sù, il cane ai miei piedi e penso a quanto siano speciali le serate in campagna, soprattutto d'inverno, quando il silenzio cala presto, così come il buio.

Poi, mentre sei lì con il naso per aria succede che:
- ti ricordi che sei uscita per andare nell'orto a prendere il prezzemolo (stasera funghi alla piemontese)
- è già buio e quindi fai un'altra volta la scala e recuperi la pila (la luce perpetua del cimitero illumina di più)
- chiedi al Professore se per caso nel suo orto c'è del prezzemolo
- ti becchi il suo "gioia mia, ma è già buio, dove vai, ma ho già chiuso il cancello, hai le scarpe da campagna, sai dov'è il coltello etc etc etc"
- apri il cancello del cortile e quello di Fort Apache (l'orto del Professore, così ribattezzato per la recinzione a prova di cane del vicino)
- vaghi senza scarpe da campagna alla ricerca del piccolo melograno sotto cui è posata la cassetta con il coltello
- cerchi il prezzemolo che è ovviamente piantato vicino al sedano e passi circa cinque minuti a chiederti quale dei due sia quello giusto
- chiudi tutti i cancelli, rassicuri il Professore che hai chiuso bene tutto, cerchi di non ammazzarti pestando qualche gatto nell'amabile penombra del cortile
- capisci perché il cane sta seduto ai tuoi piedi... è ora della pappa

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