venerdì 20 novembre 2009

giovedì 19 novembre 2009

Early morning 2





una nuova passeggiata di prima mattina, sempre in Ticino.

Broccoli e cavolfiori... che confusione!

Oggi è giovedì e questo post dovrebbe essere dedicato a cosa bolle in pentola. Siccome mi trovo nel verde Ticino a fare da dog-sitter ai cani dei parents, in pentola non bolle proprio niente. Sono tutta sola, quindi niente manicaretti.
Approfitto dell'assenza di pentole sul fuoco per cercare di fare un po' di chiarezza tra broccoli, cavolfiori, cavoli e tutto quanto fa parte di quella famiglia. Perdonatemi ma è una questione su cui mi arrovello da più di un anno...
In Sicilia tutto è broccolo. Non importa se bianco, verde, rosso, nero, cappuccio o che altro. Tutto è broccolo. Pertanto, quando cerchi di spiegare una ricetta che tu fai con il broccolo, quello che per te è verde, uno capisce cavolfiore, l'altro capisce cavolo. Insomma, una zuppa.
Il broccolo siciliano si divide in alcune categorie:
- il broccolo vicciarieddo - ovvero il broccolo verde con tante infiorescenze
- la mammàna del broccolo - ovvero il broccolo verde/rosso, quello enorme tanto per intenderci
- il broccolo - broccolo o cavolfiore, a seconda delle scelte
- sicuramente ci sono altre varietà dai nomi particolari ma la mia conoscenza della materia si ferma qui.
Ora io vorrei una volta per tutte cercare di capire cosa differenzi veramente un broccolo da un cavolfiore. Perché non ce la faccio più, cercare di farsi capire sta diventando una lotta estenuante e mi sento spesso assalita in sogno da broccoli e cavolfiori che cercano di avere la meglio su di me...

Ecco le definizioni del dizionario:

Cavolfiore - sm, (botanica), varietà di cavolo con infiorescenza carnosa, bianco-gialliccia, commestibile
Broccolo - sm, (botanica), varietà di cavolo con infiorescenza commestibile

La differenza sta tutta qui: il broccolo è solo commestibile mentre il cavolfiore è commestibile e bianco-gialliccio.
Finalmente ho una certezza: il cavolfiore è davvero quello che intendo io e questo mi da una piccola vittoria sulla Trinacria....
Ovviamente non cambierà nulla.... io continuerò a chiamare broccolo il broccolo e cavolfiore il cavolfiore mentre tutti continueranno a chiamare broccolo tutto quanto ma almeno, volete mettere la soddisfazione di sapere che la lingua italiana è dalla mia parte?

p.s. se qualcuno avesse qualche informazione in più su modi di dire, nomignoli e tradizioni fatemi sapere please!

mercoledì 18 novembre 2009

Early Morning


Early Morning, inserito originariamente da piccolasamurai.

Questa mattina in Ticino, passeggiando con i cani lungo l'argine di un fiume. L'autunno è meraviglioso.

La danza delle scatole di latta


La danza delle scatole di latta è un'idea meravigliosa!
Si tratta di uno swap, di uno scambio.
Il regolamento per partecipare lo trovate su Calme et Cacao, il blog che ha ideato l'iniziativa.
Ci saranno un sacco di scatole che balleranno nel mese di Dicembre, sono certa che le Poste Italiane ne saranno sommerse! Chissà quelle siciliane... c'è il rischio che io non riceva mai la mia scatola di latta ma pazienza, l'importante è partecipare!

Ecco come funziona:
Inviate una mail a Calme et Cacao entro il 20 novembre (so che c'è poco tempo ma queste sono cose da decidersi di impulso) con il vostro indirizzo postale
Riceverete un'indirizzo postale a cui spedire entro il 5 dicembre una scatola di latta (vecchia, nuova, vintage, dei biscotti, dell'ikea....) contenente un piccolo regalo, un oggetto fatto da voi, un biscotto, quello che volete!
E tutti ne riceveranno una!

Si tratta di scambiarsi regali fra sconosciuti... l'attesa del pacco sarà doppiamente carica di aspettative! Io non vedo l'ora!!!!!
Forse dovrò iniziare ad istruire il postino o a promettergli una lauta ricompensa... ah già dimenticavo, e chi l'ha mai visto il mio postino?!

domenica 15 novembre 2009

Se passi di qui...

e ti piace quello che leggi, o non ti piace, fai sentire la tua voce!!!!!!
Fatemi sapere che passate di qua.... inizio a sentirmi un po' sola....

martedì 10 novembre 2009

Ricordati che la sera fa buio presto...

Ci sono serate come questa, in cui mi piace uscire in cortile e godere di quest'aria insolitamente gelida. Mi piace bearmi del cielo già stellato alle sei del pomeriggio, mi piace giocare ad inseguire la mia ombra sotto l'unico lampione del giardino. Sto lì col naso in sù, il cane ai miei piedi e penso a quanto siano speciali le serate in campagna, soprattutto d'inverno, quando il silenzio cala presto, così come il buio.

Poi, mentre sei lì con il naso per aria succede che:
- ti ricordi che sei uscita per andare nell'orto a prendere il prezzemolo (stasera funghi alla piemontese)
- è già buio e quindi fai un'altra volta la scala e recuperi la pila (la luce perpetua del cimitero illumina di più)
- chiedi al Professore se per caso nel suo orto c'è del prezzemolo
- ti becchi il suo "gioia mia, ma è già buio, dove vai, ma ho già chiuso il cancello, hai le scarpe da campagna, sai dov'è il coltello etc etc etc"
- apri il cancello del cortile e quello di Fort Apache (l'orto del Professore, così ribattezzato per la recinzione a prova di cane del vicino)
- vaghi senza scarpe da campagna alla ricerca del piccolo melograno sotto cui è posata la cassetta con il coltello
- cerchi il prezzemolo che è ovviamente piantato vicino al sedano e passi circa cinque minuti a chiederti quale dei due sia quello giusto
- chiudi tutti i cancelli, rassicuri il Professore che hai chiuso bene tutto, cerchi di non ammazzarti pestando qualche gatto nell'amabile penombra del cortile
- capisci perché il cane sta seduto ai tuoi piedi... è ora della pappa

lunedì 9 novembre 2009

Io m'arricrio, tu t'arricrii...

Arricriarsi è un verbo bellissimo. Non foss'altro che per l'alliterazione esasperata della R. Tutte queste rotative lo fanno diventare un verbo rotondo, pieno, ci si riempe la bocca a dirlo. In più è un verbo riflessivo, il che aggiunge una piccola particella ed un apostrofo, così, tanto la rindondanza è cara ai siciliani. Qui poi è tanto in voga il passato remoto: io m'arricriai... non solo la R, anche la I. Un tripudio dei sensi.

p.s. arricriarsi significa "ricrearsi, trarre piacere da qualcosa, divertirsi, stare bene".

p.p.s. per gli amanti di Montalbano di lingua madre non sicula: su Il Cammilleri Linguaggio si trovano tutti i significati delle espressioni dialettali dei libri. Una vera chicca!

domenica 8 novembre 2009

La foto della settimana: erbacce...


Sono arrivate le piogge e con esse la campagna siciliana ritorna a vivere. Dopo la siccità dell'estate, l'erba secca e sbriciolata dal caldo, la campagna è un tripudio di erbe e fiori di campo.
Qui l'autunno è così. Al Nord la campagna si riposa e si addormenta, qui la natura si risveglia. Una sorta di primavera anticipata.
Piccolo problema per il giardiniere in erba (è proprio il caso di dirlo)... erbe e fiori di campo crescono dappertutto. In ogni spazio, in ogni interstizio dei muri a secco, in ogni vaso, in una crepa della pietra della scala. Dappertutto.
Oggi, però, mentre girellavo tra blog (il linguaggio preciso sarebbe surfare la blogosfera ma mi sembra una parolaccia) ho trovato una bella citazione, riguarda proprio le erbacce: "non esistono erbe infestanti, esistono piante che si installano proprio dove dovrebbero, al posto di quelle che la gente sceglie per i propri giardini o coltivazioni e che generalmente non corrispondono alle risorse del sito in questione" (Patrick Blanc - fonte internet: orto weblog).
Bene, con questa nuova consapevolezza posso armarmi di guanti e cominciare ad estirpare.
Le erbacce saranno anche le legittime proprietarie del mio giardino ma non ho intenzione di lasciarle vincere. E poi, non è che le uccido... le metto nel compost, così il ciclo della vita non si ferma mai...

venerdì 6 novembre 2009

A spasso per... Paris & Versailles

Dopo una quindicina di giorni di vacanza chez maman, nella verde Svizzera eccomi di nuovo a casa, pronta per condividere con voi una breve ma intensa avventura. La destinazione non è proprio nel cuore degli Iblei ma, come si dice, "Parigi val bene una Messa"!

Ho accompagnato maman, la Maestra, Sakura e Fernando ad uno stage di iaido a Versailles ma siccome io non pratico da un anno (sigh!), ne ho approfittato per vagabondare un giorno intero per Parigi insieme alla donna bionica (leggi la moglie di Fernando... ha un fisico strepitoso, sportivissimo) e una mattina a zonzo per il mercato di Versailles.
Un paio di giorni all'insegna della gourmandise... praticamente non ho fatto altro che mangiare, non ho fatto altro che comprare cose da mangiare e non ho fatto altro che confrontarmi su ricette con Marina.
Però i 23,5 km a piedi all'interno della Ville Lumière mi hanno sollevato un pochino dal senso di colpa!
Rifatevi gli occhi e fatevi venire l'acquolina in bocca con le immagini!


L'inizio della "passeggiata"...

Il meraviglioso mondo di Louis Vuitton

Place de la Concorde

Sedie comodissime alle Tuileries

Musée du Louvre

Un passo indietro nel tempo a Notre Dame

Fromagerie sull'Ile St. Louis

Lì lo chiamano caffè...

La fine della "passeggiata"... al 23 km un'ora di coda per salire sulla Tour...

Cavoli ornamentali

Confitures

Fagiolini ordinatissimi!

Qualcuno sembra chiedersi... che ci faccio qui? Dovrei essere a nuotare...

Tripudio di frutti di mare al mercato di Versailles

Autunno sui viali di Versailles

Se siete arrivati fino a quaggiù, beh, allora meritate un premio per la vostra costanza: un indirizzo da conservare e magari suggerire. Au chien qui fume è un ristorante situato sulla piazza del Mercato di Versailles... è un posto favoloso, si mangia divinamente e non ha nulla da invidiare alle brasserie di Parigi... consiglio vivamente la Poelée de St-Jacques (capesante in una salsina di finocchio, panna e Pernod) e la Crème Brulée al rabarbaro...