domenica 27 settembre 2009

La foto della settimana: Progetto persiane completato!


Dopo 3 settimane di duro lavoro, di sverniciatore, di smerigliatrice, di flatting, di pennelli e di svariate sostanze tossiche... ce l'abbiamo fatta! Le persiane di casa sono finalmente come nuove!

giovedì 24 settembre 2009

Cosa bolle in pentola: La prima zucca!

Il Professore ha coltivato zucche per tutta l'estate. Era un piacere, ogni tanto, entrare nell'enclave di Fort Apache (così abbiamo ribattezzato il suo orto) e sentirsi dire: "guarda guarda, ce n'è un'altra, laggiù, sotto quella foglia".
Veder crescere le zucche è incredibile, all'inizio sembrano delle palline da golf ma poi, di colpo, da un giorno all'altro, crescono e diventano enormi.
Il Professore, però, ha il pallino della frutta e della verdura acerba e così, la settimana scorsa, si è presentato da me con una carriola di zucche, almeno una ventina, dicendomi: "queste le do a te che sei del Nord e sai come cucinarle".
Piccola postilla: non ho mai cucinato una zucca in vita mia ma... io sono del Nord, si suppone che, così come accade per il risotto, anche la zucca faccia parte del mio DNA.
Ebbene, questa sera la prima zucca è finita in pentola!
La ricetta è addirittura svizzera, provata con la Mamma questa primavera. Non si tratta di null'altro che di una zuppa di zucca e patate (con tutta una serie di ingredienti buonissimi da aggiungere ma che ovviamente io non ho aggiunto perché ne sono sprovvista... trovatela voi la crème fraiche qui a Noto...). Il tocco siculo è dato dall'erba cipollina, quella del nostro giardino.
Domani a pranzo la sottoporrò al Professore... vi saprò dire!

martedì 22 settembre 2009

La terra è bassa: finalmente i nuovi prodotti

Sembra che l’estate sia davvero finita. Perlomeno per ciò che ha a che fare con l’orto. Le melanzane sono già diventate concime e i pomodori stanno per seguirle. I peperoni, invece, sono ancora in piena produzione. Il sole non splende più caldo come prima e le solanacee, amanti del sole e del caldo, non riescono a sopravvivere in un clima in cui piove un paio di volte al giorno.
Gli unici veri sopravvissuti, al momento, sono i cavoli che, purtroppo, saranno pronti solo a Dicembre.
Questa è stata la nostra prima estate qui a Noto e devo ammettere che non è stato per niente facile lavorare sotto un sole caldissimo, con il mare giusto ad un paio di kilometri… Abbiamo sudato, ci siamo abbronzati come i contadini, abbiamo avuto moltissimi amici in visita e siamo quasi sempre riusciti ad alzarci alle 6… per lavorare nell’orto ma soprattutto per portare a spasso il cane…
Certo, abbiamo fatto molti errori… in Agosto, ad esempio, abbiamo preferito il mare al lavoro… ma abbiamo pensato che sarebbe stato davvero scortese non fare compagnia ai nostri amici… non avreste fatto lo stesso?
Comunque, lavoro, sole, errori e quant’altro, adesso il nostro meglio è qui per voi! Adesso che il nostro orto può viaggiare e raggiungere tutti voi! Abbiamo raccolto ed essiccato al sole, raccolto ed essiccato al sole, raccolto ed essiccato al sole e ora siamo pronti e fieri di presentare la nostra prima linea di prodotti dell’orto:
Pomodori essiccati al sole in olio extra vergine di oliva
Capperi in sale marino
Mandorle in guscio
In più, per chi non ha paura di sperimentare qualcosa di nuovo ci sono le carrube!!!!
Le carrube sono frutti piuttosto strani, crescono solo nelle campagne dei paesi Mediterranei, solo dove fa caldo. Gli alberi sono maestosi, enormi e verdissimi mentre i frutti sono bacche, lunghe e scure.
Abbiamo ottenuto 710 kg di frutti dai nostri carrubi e da questi produciamo uno speciale e nuovo al grande pubblico sciroppo che amiamo chiamare “Succo di Carrube” anche se in realtà si tratta di un decotto. E’ perfetto per tosse e raffreddore ma trova anche diversi usi in cucina: si può usare sui formaggi, sul gelato, sulla frutta e su molto altro ancora.
Oppure potete scegliere solo le carrube, mettetele per qualche minuto in forno preriscaldato e voilà, masticatele come caramelle!

Se volete qualche informazione in più, commentate o scrivetemi a sara@plant1olivetree.com, sarò felice di rispondervi!

domenica 20 settembre 2009

La foto della settimana


Billy e la sua prima gita al mare.
Ovvero, stacci tu nell'acqua che io non ho affatto voglia di bagnarmi le zampe. Preferisco la sabbia, ci si rotola meglio.

sabato 19 settembre 2009

DIY: Un divano un po' più comodo


L'assenza del post di ieri è dovuta ad una richiesta di C., legata al mio amore verso le cose fatte a mano. E' risaputo che il nostro divano è talmente scomodo da assomigliare ad uno strumento di tortura. Conoscendo l'amore di C. verso i divani ultracomodi, quando ieri mi ha fissato con gli occhi a cuore e mi ha chiesto con voce flebile "ma posso commissionarti un progetto di cucito? Faresti i braccioli per il divano?" non ho saputo resistere e mi sono buttata a capofitto nel progetto.
Requisiti indispensabili per poter iniziare:
- un cuscino di gommapiuma di una sedia sdraio mangiato dal tuo cane
- una dose di arroganza del tipo "cosa vuoi che ci voglia"
- mancanza di ogni tipo di strumento che possa renderti la vita più semplice
- follia

Bene, io li possiedo tutti.
Ho iniziato recuperando il cuscino da un angolo polveroso della stalla (leggi la nostra lavanderia) e l'ho misurato. Tutto questo lottando con il cane che finalmente pensava di poter finire lo scempio.
L'ho misurato, ho recuperato da un cesto la stessa stoffa con cui qualche mese fa ho ricoperto i cuscini e mi sono accorta che ce n'era pochissima. Ho iniziato a tagliare e imbastire e a quel punto ho capito che il progetto era ben più complesso di quanto sembrasse... Occorreva molto più nastro per legarlo, ovviamente non potevo usare il velcro, orribile. E nastro di quel tipo io non avevo più. Così, complice la follia ho realizzato dei nastrini con la stessa stoffa, cucendoli al contrario e rigirandoli con una bacchetta da sushi. Semplice a dirsi, un po' meno quando il nastrino al contrario è largo mezzo centimetro. Praticamente ho terminato metà del progetto ieri sera alle otto passate. E ho confezionato un solo bracciolo. Ne manca uno che, vista la mia dose di arroganza, comprenderà anche una tasca esterna portariviste e una tasca interna portatelecomandi.
Ma sono stata ampiamente ripagata dalla felicità con cui C. ha accolto il nuovo bracciolo... su mia richiesta, alle nove e cinquanta, a pochi minuti dall'inizio di una nuova puntata di Criminal Minds, si è alzato, si è vestito, è uscito con il motorino ed è tornato dopo 4 minuti con un Magnum tutto al cioccolato...
Se questo non è amore allora al mio cane non piacciono i cuscini di gommapiuma.

giovedì 17 settembre 2009

Cosa bolle in pentola: Unità di misura

I paesi anglosassoni hanno unità di misura diverse dalle nostre, hanno l'oncia, il gallone, la tazza, la mezza tazza e via così. Noi europei abbiamo il kilo, il litro, i grammi. I Siciliani, universalmente riconsciuti come popolo sovrano, hanno unità di misura tutte loro. E non parlo solo di quelle che si utilizzano in agricoltura, come le salme e i tumuli, o nell'olio, come i cafisi. Sono unità di misura del cibo. Le due che analizzerò oggi riguardano l'uva e la salsiccia.

"Passami uno sganghicieddo di racina bbellissima!"
La racina altro non è che l'uva; possibile derivazione francese? Mah, con tutti quelli che sono passati da queste parti nei secoli non mi stupirebbe. Lo sganghicieddo è un grappolino. Ma non il grappolino qualunque, è ben definito, composto di un numero preciso di acini. Ebbene, io non sono ancora abbastanza nell'ambiente per sapere perfettamente di quanti si tratti ma vi assicuro che uno sganghicieddo è davvero la quantità giusta di uva da mangiare a fine pasto. Né troppa né troppo poca. Il giusto insomma. Ed in più, l'uva è bellissima ma non perché gli acini sono perfetti, bellissima in Siciliano significa buonissima. Chissà perché...

"O vuoi un cadduozzo di sausizza?"
La sausizza è l'alimento quasi base della dieta "mediterranea" di un Siciliano. Non manca mai. Nemmeno a Ferragosto. Il cadduozzo è un pezzettino. E di questo so esattamente la quantità: si tratta di un pezzo di salsiccia appena appena curvato, lungo circa 5/6 cm. L'importante però è che ci sia la curva. Se non c'è, addio cadduozzo. In più, il cadduozzo si può mangiare agevolmente con le mani perché non richiede più di 3 morsi (2 se sei un caruso). Solitamente piuttosto unto e parecchio aromatizzato al finocchietto. Una cosa divina (per la sottoscritta un po' meno perché detesto il finocchietto).

Introdurre queste unità di misura è fondamentale per i successivi post della serie "cosa bolle in pentola". Senza queste, soprattutto senza cadduozzo, è impossibile spiegare la cucina di quaggiù.
Che, cadduozzo o non cadduozzo, è divina.

mercoledì 16 settembre 2009

Blog restyling - rivedo e correggo

Mi sono accorta che tenere un blog è difficile. E' impegnativo. Costringe a selezionare gli avvenimenti accaduti. A decidere cosa sia più divertente/importante/ridicolo/costruttivo/riflessivo/etc.. Richiede tempo e spazio. Tempo materiale e spazio mentale. Io ho il primo, o perlomeno posso ritagliarmelo. Il secondo è un po' più nascosto, necessita di maggiore concetrazione. Lo spazio mentale che io dedico a questo blog è in overload da parecchio, nel senso che sono talmente tante le cose che vorrei scrivere e condividere che alla fine non pubblico nulla. E mi dispiace, perché in questa mia nuova vita (che ormai dopo quasi un anno tanto nuova più non è) le occasioni per poter scrivere sono tantissime.
Così, visto che il ruggito, in questi monti Iblei, ancora non si è fatto sentire abbastanza, ho deciso di organizzarmi meglio. Con una scaletta. Non una scaletta per andare più in alto, una scaletta giornaliera, che mi aiuti a scegliere tra gli innumerevoli avvenimenti della giornata e mi costringa a postare qualcosa.
Rullo di tamburi, il momento è importante...

La scaletta del Ruggito degli Iblei, d'ora in poi, sarà:

  • Lunedì: Il siciliano è una lingua - modi di dire ed espressioni dialettali
  • Martedì: La terra è bassa - notizie dal mondo dell'orto e dell'azienda agricola
  • Mercoledì: Amenità - avventure e riflessioni di una piemontese in Sicilia
  • Giovedì: Cosa bolle in pentola - ricette riuscite o meno, invenzioni culinarie, cucina tipica, posti dove si mangia bene e non...
  • Venerdì: A spasso per... - luoghi magici degli Iblei
  • Sabato: Do-it-yourself -la dura vita di chi decide di fare tutto da solo
  • Domenica: Riassumendo - la foto della settimana
Certo, il programma è ambizioso e se riesco a farlo funzionare questa scaletta potrebbe portarmi molto in alto...
Sto cercando di diventare una contadina 2.0, voi che dite, ce la farò?