giovedì 17 settembre 2009

Cosa bolle in pentola: Unità di misura

I paesi anglosassoni hanno unità di misura diverse dalle nostre, hanno l'oncia, il gallone, la tazza, la mezza tazza e via così. Noi europei abbiamo il kilo, il litro, i grammi. I Siciliani, universalmente riconsciuti come popolo sovrano, hanno unità di misura tutte loro. E non parlo solo di quelle che si utilizzano in agricoltura, come le salme e i tumuli, o nell'olio, come i cafisi. Sono unità di misura del cibo. Le due che analizzerò oggi riguardano l'uva e la salsiccia.

"Passami uno sganghicieddo di racina bbellissima!"
La racina altro non è che l'uva; possibile derivazione francese? Mah, con tutti quelli che sono passati da queste parti nei secoli non mi stupirebbe. Lo sganghicieddo è un grappolino. Ma non il grappolino qualunque, è ben definito, composto di un numero preciso di acini. Ebbene, io non sono ancora abbastanza nell'ambiente per sapere perfettamente di quanti si tratti ma vi assicuro che uno sganghicieddo è davvero la quantità giusta di uva da mangiare a fine pasto. Né troppa né troppo poca. Il giusto insomma. Ed in più, l'uva è bellissima ma non perché gli acini sono perfetti, bellissima in Siciliano significa buonissima. Chissà perché...

"O vuoi un cadduozzo di sausizza?"
La sausizza è l'alimento quasi base della dieta "mediterranea" di un Siciliano. Non manca mai. Nemmeno a Ferragosto. Il cadduozzo è un pezzettino. E di questo so esattamente la quantità: si tratta di un pezzo di salsiccia appena appena curvato, lungo circa 5/6 cm. L'importante però è che ci sia la curva. Se non c'è, addio cadduozzo. In più, il cadduozzo si può mangiare agevolmente con le mani perché non richiede più di 3 morsi (2 se sei un caruso). Solitamente piuttosto unto e parecchio aromatizzato al finocchietto. Una cosa divina (per la sottoscritta un po' meno perché detesto il finocchietto).

Introdurre queste unità di misura è fondamentale per i successivi post della serie "cosa bolle in pentola". Senza queste, soprattutto senza cadduozzo, è impossibile spiegare la cucina di quaggiù.
Che, cadduozzo o non cadduozzo, è divina.

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