sabato 10 gennaio 2009

N 36° E 015°

Queste sono le mie nuove coordinate gps, o almeno una parte di esse. Così si arriva diretti diretti alla porta di casa. Già, dove sono? A 163 mt sul livello del mare, nella campagna siciliana, a qualche chilometro dalla città di Noto, provincia di Siracusa.
Più a Sud di Tunisi. E' una così bella frase. Qui è un vanto, in molti quando descrivono queste terre non perdono occasione per farlo notare. In fondo fa così esotico.
La città di Noto è meravigliosa, un'esplosione di tufo rosso con cui sono stati costruiti un'infinità di palazzi Barocchi, per soddisfare i desideri di una nobiltà che l'ha fortemente voluta e ricostruita. Correva l'anno 1693 e un violento terremoto rase al suolo quella che ora si chiama Noto Antica, posizionata sulla cima del Monte Alveria. Non fu solo danneggiata, fu letteralmente spazzata via. Gli abitanti non si persero d'animo: "non abbiamo più una città... e allora ricostruiamola!" (e se poteste sentirlo detto in dialetto acquisterebbe un significato molto maggiore). Immediatamente furono chiamati i più importanti architetti e ingegneri dell'epoca (siamo sempre in Sicilia, le cose si fanno in grande) e la città fu disegnata a tavolino e così riedificata più a valle, più vicina al mare. Si capisce bene, quindi, che una città nata dal nulla è per forza qualcosa di spettacolare, non c'è alcun tipo di ostacolo. Qui facciamo una via grande, qui c'è una bella prospettiva e si può costruire la Cattedrale, qui dove ci sono le salite facciamo i quartieri popolari, che si fa fatica a fare le scale!
Noto è di conseguenza un tripudio di capitelli, volute, statue, scalinate e chi più ne ha più ne metta. Si può proprio dire che non è stata fatta al risparmio. Non stupisce quindi che faccia parte del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.
Mi piace camminare per le sue vie, perdermi negli anfratti nascosti, alzare lo sguardo ad un cielo che non solo sembra più grande ma è costellato di cupole e campanili. Mi piace passeggiare al tramonto davanti alla Cattedrale, quando la pietra si incontra col sole e diventa infuocata, quando la gente si siede sulla scalinata ad assaporare quel momento magico, quando la città si ferma e si gode la sua bellezza. Quando si può essere fieri delle pietre che si calpestano.

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