lunedì 9 marzo 2009

Sentimenti e risentimenti

Questa mattina ho sperimentato la volubilità dei sentimenti umani.
Stavo scartavetrando lo stucco su una parete dello studio (niente zappa, evviva...). Con la mano sinistra agitavo in un movimento del tutto inventato un pezzettino di cartavetro. Con la destra cercavo di reggermi in quella posizione che alle scuole medie, durante l'ora di ginnastica, veniva definita "del nanetto". Con la testa, però, non c'ero. Ovviamente vagavo. Stavo pensando al mio fidanzato, a quanto lo amo, a quanto sia bello stare con lui, al fatto che sia quello giusto per me, etc etc etc. In altre parole, mi beavo dei miei sentimenti per lui. Poi, di colpo, forse per un repentino cambiamento di equilibrio dalla posizione "nanetto", ho abbassato gli occhi che, guarda caso, mi sono caduti su un mucchio di calcinacci prodotti dall'ego del mio sopraccitato fidanzato in versione "donna, guarda come si fanno i lavori di bricolage". Ebbene, proprio sopra quel mucchietto, in bella vista, giaceva il mio pennello, quel pennello svizzero che conservo da mesi e che lavo con una cura e una costanza degne del mio amore per C. Il mio pennello era lì, abbandonato, triste, solo e addirittura coperto di stucco. Il mio adorabile fidanzato l'aveva immerso nello stucco. Ecco, in quel momento, i miei pensieri zuccherosi si sono tramutati in altro, in una serie di improperi e invettive non riportabili. E il mio sentimento per lui si è trasformato in risentimento. Com'è volubile l'uomo, ah, quanto è volubile...

1 commento:

  1. e allora quando hai scoperto che non aveva più quella magnifica sciarpa che gli avevi regalato il vostro primo natale e che è "sparita" sulla strada dell'amicizia.....? altro che pennelo!

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